
E’ importante evidenziare la differenza tra imitazione e risonanza morfica. La chiave di volta tra i due approcci consiste nell’esistenza di uno scopo per il quale l’azione è concepita.
Quest’obiettivo può essere declinato in molte maniere: competitivo, assertivo, identificativo. Le qualità elencate ineriscono soprattutto a una disposizione mentale congeniale alla classica visione egocentrica, intesa da un punto di vista prettamente psicanalitico.
Viceversa la gratuità di un approccio espressivo decentrato rispetto all’ego e intrinseco all’opera artistica considerata, può essere la correlazione più coerente e spontanea con l’azione che la sottende.
In questo senso possiamo agire in modo autentico, e generare quel flusso di apprendimento legato all’originaria naturalezza del processo di crescita dell’essere umano.