Impostazione delle prassie esecutive

La differenza tra la lettura immediata e l’apprendimento di un testo verbale rispetto a quello musicale consta fondamentalmente nella sua percentuale di acquisizione. Perciò, in che misura per essere comprensibile, un testo musicale va interamente realizzato o eseguito?

Nella lettura a prima vista di un brano musicale è lecito e comune omettere dei dettagli, ed è comprensibile data la sua estemporaneità; non è consueta e ammissibile la stessa cosa nel linguaggio verbale. Questo poiché la musica si sostiene soprattutto per la sua natura indicativa e connotativa che può fare a meno di connessioni logiche serrate, peculiari invece al linguaggio verbale per natura più dichiarativo.

In musica quindi, sulla forza di tale valenza contestuale, verrà costruita la reductio ad unum, procedura necessaria alla completa ed esaustiva realizzazione del fatto esecutivo che, al contrario, necessità di un apprendimento senza omissioni o “sconti” sul testo. Ciò consente, non solo una messa a fuoco dei suoi contenuti, che stupiscono appunto in una performance esecutiva professionale, ma un guadagno cognitivo inconfutabile perchè la qualità fa sicuramente bene al là di qualsiasi speculazione filosofica.

Per impostare tale procedura ed automatizzarla fate riferimento alle indicazioni del nostro testo: Dislessia nota per nota, ed. Volontè & Co., marchio Rugginenti, 2014.

Il principio di autonomia che ne seguirà godrà dell’approfondimento delle dinamiche metacognitive che generano la bontà del processo di apprendimento e ne determinano l’autoregolazione.

 

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